lunedì 27 marzo 2017

L'accordo del diavolo di Luigi Sorrenti

 
Copertina

Ecco, volevo parlare di questo libro solo per poterne mettere in bella mostra la copertina. Non la trovate stupenda, con questo rosso prepotente a delineare l'orizzonte?

Questo è un romanzetto che presi per due spiccioli su Amazon in tempo di offerte. Cosa mi attrasse? Sembrerà strano, ma non me lo ricordo più. Forse proprio la copertina, chi lo sa?

Tuttavia non posso dire di essermi pentita dell'investimento di quei pochi spiccioli. Certo, non è un'opera priva di difetti. A volte l'autore usa frasi che sanno di già sentito, altre si ha come l'impressione che ci stia mettendo un po' troppo a chiudere il giro di frase, e più di una volta mi è venuto il sospetto che con la mano sapiente di un buon editor, o almeno di uno migliore, il testo avrebbe potuto davvero fiorire, eppure...

Eppure val la pena parlarne.



Ma prima di tutto: a che genere ci riferiamo?
Horror, sicuramente horror. Anche se ci sono anche spunti polizieschi (indagini, processi, falsi colpevoli e via di seguito). Poi c'è una piccola dose di storia della musica satanica che vede il blues come il principio; c'è un fantasma, o spirito, che dir si voglia; e ci sono anche una strega e una Strada assetata di sangue almeno quanto gli altri protagonisti introdotti fin qui. C'è il Mississipi e un paesino di casupole sul Mississipi, ma c'è anche Roma; già, Roma, anche se solo di sfuggita. E poi ci sono tre amici in un triangolo amoroso. 

Questi sono gli ingredienti che creano l'atmosfera del romanzo. Insomma, un lavoro intrigante, diciamolo. Un lavoro che suddivide la narrazione in strofe, che si spande su un arco temporale di almeno 70 anni; una narrazione che anticipa gli avvenimenti per poi tornare indietro nel tempo, e scattare ancora una volta in un futuro ancor più lontano e ripercorrere la strada sui suoi passi. Insomma, un intreccio narrativo stuzzicante. Solo l'ultima strofa, la quinta, quella che svela l'arcano, forse perde un pochino di verve, con dialoghi esplicativi a volte un po' ingenui e troppo tirati per le lunghe, ma tutto sommato le altre strofe compensano.

Anche la narrazione in prima persona al presente è un tentativo che riesce decentemente.
Come riesce bene la costruzione del senso di inquietudine. Perché l'autore non racconta il fatto cosi com'è, ma lo introduce pian pianino, quasi in sordina, lo lascia fermentare e maturare per un poco per poi riprenderlo e amplificarlo nelle sue suggestioni. Un esempio?
La strega che vive nella baracca al lato della Strada (notare la lettera maiuscola: non stiamo parlando di una stradina provinciale qualunque): appare dal nulla, è sporca, puzza, abita in una bettola, mastica tabacco scadente, ti guarda con occhi che sfidano beffardi, che non hanno paura di nessuno, che insinuano nelle menti cose, paure... E poi, a distanza di qualche pagina, ancora lei, vista in volto, da altri occhi: deformata, ma tanto simile alla strega del voodoo di New Orleans...

Cavolo, ci ha messo dentro tanti riferimenti a cose paurose che non c'è bisogno di dire altro per rendere i misfatti della strega come minimo raccapriccianti. Ma Sorrenti ha fatto ben altro che elencare ciò per cui noi lettori dovremmo provare raccapriccio. Perché il senso d'inquietudine ci viene trasmesso non dalla compilazione di liste di dettagli e descrizioni, ma dagli stati d'animo dei suoi personaggi. Sono loro che, vedendo, bisbigliando tra loro leggende, convincendosi l'un l'altro e lasciandosi contagiare da una paura estremamente vivida e credibile, agiscono sul lettore e contagiano anche lui.

E adesso mi si chiederà: ma tu, la consiglieresti come lettura?
Nonostante i difetti, credo di sì, lo consiglierei. Magari acquistato con la prossima offerta Amazon, o messo sulla lista da spedire a Babbo Natale.
Da leggersi, naturalmente, con il favore della notte: il risultato sarà più seducente.


2 commenti:

  1. Niente Goti e Antichi Romani oggi? :)
    La copertina è fumettosa. Non so se mi attrae la storia, però.

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    1. No, niente goti, oggi. Ma dalla volta prossima ce ne saranno a valanghe, promesso! :D

      E per Sorrenti, no, decisamente non è il libro per te. :)

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