lunedì 8 maggio 2017

Uomini o mostri?


Tratto dal blog bygenteallegra

Una volta inquadrata la fisionomia tipica del figlio delle streghe gote e dei diavoli dell'inferno, c'è da chiedersi come queste creature mitico-umane apparissero ad una popolazione che per la prima volta veniva in contatto con esse, generalmente in modo brutale.

Al giorno d'oggi è difficile immaginarlo. Il continuo spostamento di genti ci ha reso familiari con tutte le razze della terra e laddove non arriva la migrazione è la televisione a sopperire. Possiamo di tanto in tanto incontrare fisionomie che suscitano delle reazioni di curiosità in noi, forse a causa di malformazioni o deformazioni o particolarità insolite, ma raramente ci troviamo ad essere terrorizzati dall'aspetto di un altro essere umano.

Almeno questo è quello che pensavo fino a qualche notte fa.
Mi ritrovavo, in quel momento, nel letto con mia figlia di sette anni, a parlare del più e del meno. In genere, a quell'ora, ogni argomento finisce per convergere sulle sue paure notturne. E parlavamo di un film che ci eravamo fermate a guardare quel pomeriggio in uno di questi negozi che vendono connessioni alla televisione via cavo. Il film in questione: Alien.

Dai, direte voi, e ci credo che la bambina abbia avuto un po' di paura.
E ve lo concedo, tenendoci a sottolineare che, da brava mamma coscienziosa, ho tentato in tutti i modi di tirarla via di là .
Ma, stranamente per me, e probabilmente anche per voi, la cosa che mi ha sorpreso è stata come la sua attenzione non fosse stata catturata dai mostri che continuavano a rincorre quei poveracci dei protagonisti in una vasca piena d'acqua, ma dal "mostro tutto nero, che sembrava un uomo e parlava come un uomo e aveva un fucile in mano".
Lo avete riconosciuto? Un perfetto prototipo di negroide, un africano di colore.

E adesso non domandatemi dove viviamo, perché non viviamo proprio in cima a un pero, ma nella cosmopolita Singapore, in cui le lingue ufficiali sono ben 4, la popolazione conta un 70% di popolazione d'origine cinese , un altro 17 malesiano/indonesiano e un 13 indiano, con una forte presenza straniera: caucasici, afro-americani, asiatici vari e chi più ne ha più ne metta. Mia figlia va a scuola con figli di tunisini, nepalesi, americani e singaporiani, questi ultimi divisi nei gruppi etnici di cui sopra.

"Piccoletta" le ho allora risposto sorridendo, "quello non era un mostro. Era un signore che viene dall'Africa". "Ma mamma", mi fa lei, "non era marrone, era proprio nero nero!"

E allora sono partite le spiegazioni:  sì, esistono uomini neri neri neri, con i capelli neri neri neri e le mani nere nere nere.

"Pure la lingua?"

Ehm... devo dire che ci ho pensato un po'. No, quella dovrebbe essere rossa come la nostra, ma non ho mai chiesto ai miei amici senegalesi di tirarla fuori e controllare, e quindi non potrei giurarci.

Risolta la questione del mostro nero, la figlia grande si è rasserenata.

E a quel punto mi sono venuti in mente i miei barbari: ecco come i primi popoli europei che entravano in contatto con gli unni dovevano vedere quei diavoli: come mia figlia vede gli uomini neri neri neri, di cui non aveva mai considerato l'esistenza.

E, dopo la considerazione storica, un'altra mi ha sfiorato la mente: per fortuna che il mostro nero nero nero del film lottava contro gli alieni, insieme agli uomini normali (che per lei sono quelli color pesca, quelli dagli occhi a mandorla e quelli marroni dalle varie sfumature). Se fossimo capitate a vedere un film americano in cui il cattivo era nero nero nero, allora probabilmente sarei stata davvero nei guai.



2 commenti:

  1. In effetti in un romanzo storico bisognerebbe considerare questo aspetto, tanto più se certe popolazioni avevano la moda di deformarsi il cranio. Allo stesso modo gli africani neri neri o anche solo marroni sono rimasti sconcertati quando hanno visto per la prima volta gli europei.

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    1. Questo è poco ma sicuro. Chissà quando ci sono stati i primi contatti.

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