giovedì 17 agosto 2017

Ultima tappa della vacanza italiana: Ravenna



Ravenna, capitale dell'impero romano d'occidente e, per qualche decennio, anche del regno goto in Italia.
Ravenna, affascinante per la sua posizione, con tutta quella campagna colorata che le si stende ai suoi piedi. Un tempo il mare la lambiva, oggi è accoccolata su una pianura talmente piatta che si potrebbero scorgere gli eserciti marciarci sopra a chilometri e chilometri di distanza. E a me, nata e cresciuta contemplando lo sfondo delle colline laziali, fa un certo effetto ritrovarmi in questo mare biondo e verde all'apparenza sconfinato.

E poi i mosaici di Ravenna!
Certo che li conoscevo, rappresentano proprio il bello dell'arte dei secoli che più mi intrigano, ma li avevo visti solo in fotografia, in una cornice di spiegazioni lontana mille miglia dal contesto in cui sono inseriti.
E le tesserine di smalti e vetri dorati, i riflessi della luce dai toni diversi, a seconda delle ore del giorno, che cambiano i colori e le sfumature, quello non si può di certo percepire dalle fotografie stampate in qualche sito o su qualche guida.

Il mausoleo di Galla Placidia, costruito ancora in età imperiale (intorno al 450) mi ha lasciata senza fiato, ma non meno ha fatto Sant'Apollinare, eretta in piena epoca gota, o San Vitale, inaugurata nel 547, quando ancora la guerra dei romani d'oriente contro i goti per la riconquista d'Italia non era giunta al termine. Ma sì, San Vitale, la basilica con i ritratti di Giustiniano e della sua imperatrice Teodora, ma anche con i volti di Belisario e Narsete, i loro generali.

Narsete dietro sulla destra, Belisario alla sinistra dell'imperatore Giustiniano

Nonostante tutti questi bellissimi ritratti, una delle cose che mi ha affascinato di più sono state tuttavia le prospettive. Proprio così, le semplici volte, che semplici non sono affatto, e gli archi, i capitelli svettanti da tutte le parti. Queste graziose e mirabolanti prospettive raramente vengono fotografate ed esposte sui libri. E forse capisco anche il perché. Renderne l'impatto visivo è persino più difficile che non riprodurre la bellezza dei mosaici.

Un paio di esempi?


 
In ordine: Mausoleo di Galla Placidia, San Vitale, Sant'Apollinare in Classe.

Oggi non mi dilungherò oltre, ma di Ravenna prometto che tornerò a parlarne. Come poterne fare a meno?



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